Casa Roveri2018 - Trevisorealizzato
fotografie ©Francesco Castagna
Inserita nel tessuto storico del quartiere di Fiera, antico porto della città di Treviso e a due passi dall’Alzaia del fiume Sile, questa casa a schiera è stata restaurata con interventi prudenti. La casa è presente già nella cartografia di inizio ‘800 della città di Treviso, si sviluppa su due piani per un totale di circa 117 mq e ha un giardino stretto e lungo di circa 90 mq. L’attuale casa era una pertinenza della villa signorile a cui questa unità si affianca, queste ipotesi sono avvalorate anche dai segni evidenti ritrovati nella fase di ripuliture e piccole demolizioni eseguiti durante i lavori, in particolare il grande arco al piano terra che collegava direttamente la barchessa alla villa padronale, i segni di aperture poi murate nelle pareti ai piani superiori - di cui si è lasciata traccia di una porta in questo restauro - e la presenza dei camini in comune ora non più utilizzati, tutti segni riconducibili ad un sistema aperto di vita condivisa all’interno della villa di antica matrice rurale. L’archetipo maggiormente diffuso in Veneto e nel territorio Trevigiano infatti è quello della villa-fattoria, costituita da un edificio principale, una struttura di particolare pregio architettonico, dimora del nobile proprietario. Sul retro della facciata principale della villa veniva ricavato un brolo, cioè uno spazio intermedio tra la villa e i campi coltivati che era adibito alla coltivazione di alberi da frutto e ortaggi. Il complesso di questi edifici veniva solitamente delimitato da un muro di cinta – qui tutt’ora presente e che delimita gli attuali giardini - interrotto da due ingressi: quello principale si apriva sull’arteria di collegamento, che collegava la città alla campagna e che in buona parte dei casi – a maggior ragione in questo vista l’immediata vicinanza - poteva essere il fiume; mentre l’ingresso secondario costituiva il collegamento tra la villa e il fondo agricolo. Casa Roveri nella sua porzione porta con se le caratteristiche della barchessa, faceva parte di uno dei granai laterali della villa con un lato porticato aperto verso la corte interna e le stalle per gli animali nel lato chiuso al piano terra; mentre il primo piano era destinato all’abitazione dei contadini al servizio della famiglia proprietaria. Questa casa da sempre abitata ha visto negli anni il susseguirsi di famiglie che l’hanno di volta in volta adeguata alle necessità del momento, allontanandosi progressivamente dall’impianto originario della villa-fattoria, divenendo a tutti gli effetti una abitazione con la trasformazione della barchessa in una schiera di abitazioni. Nella metà del ‘900 la barchessa infatti è stata suddivisa in porzioni, il risultato è un susseguirsi di blocchi abitativi che si incastrano tra loro. Nel nostro caso il piano terra ha una misura ridotta rispetto alla planimetria del primo piano, quella porzione mancante al piano terra fa parte dell’abitazione vicina. La pianta è rimasta immutata, gli interventi eseguiti sono stati prudenti e da soli hanno tracciato il percorso di recupero. Al piano terra l’ingresso avviene dalla strada, sala da pranzo e salotto sono disposte una a fianco all’altra, la scale centrale divide la sala da pranzo dalla cucina che si apre verso il giardino chiuso dal muro di cinta. Al piano superiore la situazione iniziale prevedeva una serie di stanze passanti, per ovviare a questa situazione cercando di rendere gli spazi più intimi le due camere da letto sono state separate e sono stati ricavati due bagni privati a servizio delle camere, quella che inizialmente era una della stanze passanti è diventato uno studio aperto sulle scale che si affaccia sul giardino e che gode della luce da sud. La scala in legno è stata mantenuta – sanata dove necessario – così come tutti i solai che sono originali, sono stati ripuliti, spazzolati e leggermente trattati. Lo stesso legno d’abete – di cui sono composti gli elementi della casa – è stato utilizzato anche per la costruzione di tutti gli arredi fissi, pochi mobili, solo il necessario. La struttura in mattoni di cui è composta la casa è stata riportata alla vista solo nella porzione al piano terra. La casa necessitava di adeguare tutti gli impianti tecnologici, di essere dotata di un corretto isolamento termico e della sostituzione dei serramenti, tutti questi interventi sono stati eseguiti cercando di rispettare l’impianto originario della casa, cercando soluzioni rispettose delle tracce storiche costruttive. Gli interventi hanno riportato alla luce l’essenza delle tradizioni costruttive delle case dell’epoca con muri in mattone e tetti e scale in legno. Nel giardino è stato eseguito un intervento per risolvere il problema di raccolta delle acque piovane con una vasca di raccolta che ora funge da patio esterno in cemento lisciato dove è stata allestito un mobile su misura in ferro che all’occorrenza diventa un piano per cucinare all’aperto.